Vendere gli screening

“Vendere gli screening può essere facile. Indurre paure esagerando il rischio. Offrire speranza esagerando il beneficio dello screening e non parlare dei danni. E’ facile soprattutto quando si parla di tumore: nessuna diagnosi è più temuta. E tutti conosciamo il mantra “prevenire è meglio che curare”. Esprimi un dubbio su questo e qualcuno potrebbe suggerire che hai bisogno di un controllo al cervello.

“Se sei una donna sopra i 35 anni di età, assicurati di prenotare una mammografia. A meno che tu non abbia dubbi sulla sua utilità. In questo caso, forse hai bisogno di fare un controllo a qualcos’altro oltre che al seno”. Poster dell’Old American Cancer Society.

I messaggi che promuovono gli screening sono ovunque. I mass media raccontano regolarmente storie di celebrità che dicono che si sono salvate grazie alla diagnosi precoce. E’ davvero poco usuale sentire i racconti di chi è stato danneggiato dalla sovradiagnosi e dal sovratrattamento dovuti a uno screening. Le riviste popolari riportano storie cariche dal punto di vista emotivo, ma per nulla rappresentative, riguardo a giovani donne con tumore del seno che hanno paura di morire e lasciare i loro giovani figli.

I centri medici usano gli screening come strategia di affari, offrendo test gratuiti per attirare i pazienti. D’altra parte, le campagne di sensibilizzazione – come lo slogan dell’American Cancer Society riportato sopra – parlano da sole.

Woloshin S, Schwartz LM. Numbers needed to decide. Journal of the National Cancer Institute 2009;101:1163-65.