Riconoscere l’interesse personale dei ricercatori e la manipolazione dei risultati

E se gli autori avessero altri interessi in grado di influenzare la conduzione o l’interpretazione della revisione? Ad esempio, potrebbero aver ricevuto del denaro dall’azienda produttrice del nuovo trattamento che stanno sperimentando. Nel valutare le prove di efficacia sull’effetto dell’olio di enotera nei confronti dell’eczema, i revisori, che avevano rapporti con la casa produttrice, giunsero a conclusioni decisamente più entusiastiche sul trattamento, rispetto a quelli che non avevano interessi commerciali di questo tipo.

Tuttavia, tali interessi non sono i soli a causare errori sistematici nelle revisioni. Tutti abbiamo dei pregiudizi che possono indurci a questo tipo di errore, così come li hanno i ricercatori, gli operatori sanitari e i pazienti.

Purtroppo, chi ha interessi personali talvolta sfrutta gli errori sistematici per far apparire le cure migliori di quello che sono realmente. [8]

Ciò accade quando alcuni ricercatori – solitamente per ragioni commerciali, ma non solo – ignorano deliberatamente le prove di efficacia esistenti, disegnano lo studio, analizzano i dati e stilano la relazione finale della ricerca in modo tale da enfatizzare i risultati di un particolare trattamento.

Questo è ciò che è accaduto negli anni novanta, quando l’azienda produttrice dell’antidepressivo Seroxat (paroxetina) omise prove importanti che suggerivano come il farmaco, negli adolescenti, aumentasse i sintomi che inducevano alcuni di loro a considerare il suicidio come soluzione alla loro depressione. [9]

Anche gli errori sistematici provenienti dalle “pubblicazioni multiple” sono un problema rilevante. In un fenomeno di frammentazione fittizia che gli inglesi chiamano salami slicing [letteralmente “affettare il salame”], i ricercatori utilizzano i risultati di un singolo studio (il “salame”, appunto), per ottenere diverse pubblicazioni, senza però comunicare che non si tratta di studi indipendenti. In questo modo, un singolo studio “positivo” può apparire più volte nella letteratura scientifica, introducendo così un errore sistematico. [10]

Anche in questo caso, la registrazione delle sperimentazioni al loro inizio, che utilizza dei codici di identificazione unici per ciascuno studio, può aiutare a ridurre l’eventuale confusione derivante da questa pratica.