7: Qual è il modo migliore di spiegare se le prove di efficacia (sul web o altrove) sono affidabili?

Cosa si dovrebbe valutare? Purtroppo non esiste un indicatore completamente affidabile per informazioni affidabili.

Se non si consulta la ricerca originale da soli, si deve fare affidamento sulla valutazione di qualcun altro. Per cui è importante valutare la competenza di quella persona (o organizzazione) e constatare se vi sia un conflitto di interessi (o fini personali).

Se non c’è, allora occorre chiedersi se sia stata valutata la migliore ricerca disponibile: questa è descritta e referenziata? Per esempio, supponiamo che qualcuno voglia sapere se il beta-carotene (legato alla vitamina A) aumenti o diminuisca il rischio di cancro. Una ricerca su Google, digitando “beta-carotene cancro” restituisce oltre 800.000 risultati. Guardando i primi dieci, ci sono quattro studi primari e sei revisioni o opinioni. Di questi sei, tre hanno pubblicità di vitamine o medicine alternative sulla stessa pagina: un segno preoccupante.

Uno di questi siti web dice:

“Domanda: il beta-carotene previene il cancro? Risposta: Studi hanno dimostrato che il beta-carotene può aiutare a ridurre il rischio di cancro. Il beta-carotene può essere trovato nelle verdure di colore giallo, rosso e verde scuro. Si trova anche nella frutta. È credenza comune pensare che prendere un integratore di beta-carotene avrà lo stesso effetto del mangiare frutta e verdura che lo contengono. Ma non è così. Gli studi hanno trovato un aumento del rischio di cancro al polmone tra i partecipanti”.

Oltre agli annunci pubblicitari, sono menzionati “studi”, senza alcuna descrizione o riferimenti a studi pubblicati – questo è un segnale di allerta. È impossibile dire se l’autore abbia cercato e valutato gli “studi” o se semplicemente sia incappato in quelli che riportavano conclusioni che gli piacevano.

Invece, alla voce di Wikipedia (anch’esso nei primi dieci) si legge:

“Una revisione della letteratura scientifica di tutti gli studi randomizzati controllati condotta dalla Cochrane Collaboration e pubblicata su JAMA nel 2007 ha rilevato che il beta-carotene aumenta la mortalità di qualcosa tra l’1 e l’8% (rischio relativo 1,05, intervallo di confidenza al 95% 1,01-1,08. [15] Tuttavia, questa meta-analisi ha incluso due grandi studi che arruolavano fumatori, per cui non è chiaro se i risultati si possano applicare alla popolazione generale”. [16]”

Questa voce indica il tipo di sperimentazione (trial randomizzati) e fornisce i riferimenti (i numeri tra parentesi quadre). Il fatto, quindi, che non ci siano pubblicità e che siano presenti dettagli specifici riguardo le prove di efficacia, è rassicurante.